mercoledì 13 ottobre 2010

GAMBIANISE








Kaja
10 settembre 1998 - h.13.50

1.
A giorni alterni Kaja si alza dal letto e si avvicina al telefono. Con che faccia può chiamare la sorella e dirle che ha perso il lavoro ancora non lo sa; non sa come dirle che la colpa è solo sua, che qualcosa si è impossessato di lui, che qualcuno ha gettato dall'albero la zucca della saggezza ed ora la sua mente è confusa. Non sta bene in quel posto, l'Italia non è casa sua. Dopo tanta fatica, dopo essersi laureato, dopo aver imparato a parlare altre lingue, fare l'operaio lo uccide lentamente. Si sente inutile. Per i suoi colleghi è solo un altro negro che ruba il lavoro, non ci sono meriti in Italia, solo etichette. -Pronto sono Fausta, chi c'è? -Fausta... - un attimo di sconforto lo distrae - Fausta, sono lo zio Mohe... -Zio! zio come stai? quando vieni a trovarci? la mamma è a prendere il pane però se vuoi... -Fausta, per favore ho mal di testa...non so quando verrò a trovarvi... -....però ci vieni, no? -Non so...dille che ho chiamato...ciao. Ripone la cornetta come se scottasse, non aspetta la risposta, facendosi inghiottire dal vuoto.

sabato 10 aprile 2010

DANIIL KHARMS - EDDAJèèèèèè

C'era un uomo con i capelli rossi che non aveva né occhi né orecchie. Non aveva neppure capelli, per cui dicevano che aveva capelli rossi tanto per dire.
Non poteva parlare, perché non aveva la bocca. Non aveva neanche il naso. Non aveva addirittura né braccia né gambe. Non aveva neanche la pancia, non aveva la schiena, non aveva la spina dorsale, non aveva le interiora. Non aveva niente! Per cui non si capisce di chi si stia parlando. Meglio allora non parlarne più.

CLAUSTROFOBIA 2


QUANDO SI PARLA NON SI TIENE MAI CONTO DEL MACROCOSMO.

lunedì 1 marzo 2010

WAR PHOTOGRAPHER - JAMES NACHTWEY - DOCUMETARY 56'

http://www.youtube.com/watch?v=akOBuuxHj3s&feature=related

DA GUARDARE, SEMPRE CHE SI VOGLIA CAPIRE COME VA IL MONDO CHE NON VEDIAMO.

martedì 23 febbraio 2010

Randy Pausch

"It’s not about how to achieve your dreams. It’s about how to lead your life. If you lead your life the right way, the karma will take care of itself. The dreams will come to you.
Brick walls are there for a reason. They let us prove how badly we want things...
Be good in something, it makes you valuable
Work hard
Find the best in everybody, no matter how you have to wait for them to show it
Be prepared: "luck" is where preparation meets opportunity".


tratto dal blog di gionapeduzzi(at)gmail.com

Serendipity e il Circo Barnum and Bailey...

Il termine serendipità è un neologismo indicante la sensazione che si 
prova quando si scopre una cosa non cercata e imprevista mentre se 
ne sta cercando un'altra. 

Oltre ad essere indicata come sensazione, la serendipità indica anche
il tipico elemento della ricerca scientifica, quando spesso scoperte 
importanti avvengono mentre si stava ricercando altro. 
Una famosa frase per descrivere la serendipità è del ricercatore 
biomedico americano Julius H. Comroe: 
« la serendipità è cercare un ago in un pagliaio e trovarci la figlia del 
contadino » 


-poi arriva barnum a caso, 
in mezzo stephen king, 
e io trovo il nodo gordiano e lo slego!

La fine di Elvis. [Grazie Gianluca!]


Il tintinnio del bicchiere non era un tintinnio, era il fragore della bottiglia che si spaccava sul pavimento del locale, urtata accidentalmente da un ballerino impaurito dalla scena che stava accadendo.
La bottiglia cadeva mentre il pugno si schiantava in mezzo agli occhi del piccolo Woody Allen vestito da James Dean, il fragore, confuso tra le bestemmie isteriche del grassone adirato, era diventato un tintinnio.
Non c’era millenium che tenesse, anche la musica si era fermata attorno al cerchio che si era formato attorno a lui.
Il suo viaggio era terminato nel bel mezzo della pista, in quel localaccio di piccoli ozzy, altro che elvis; al suo “tu non esisti” il ciccione imbufalito si mosse per abbatterlo.
Come un fuscello nella savana al passaggio del rinoceronte, elvis, caddè con un tonfo sordo a terra.
Tutto il resto fu un enorme sega mentale, immaginata da un moribondo sull’ambulanza diretta al Sant’Orsola. Non c’erano bagnine di baywatch ne gommisti con orrendi maglioni a righe, non c’era nessun mondo immaginario e a dirla tutta neppure nessun tradimento, solo l’enorme insicurezza di quel piccolo omuncolo senza una vera e propria identità, che elemosinava figure rassicuranti da un passato che non aveva mai vissuto.
Era la meretrice che aveva dato le sue generalità alla volontaria della croce rossa, e che ora sedeva li di fianco al suo lettino in corsia, ascoltandolo vaneggiare, ed al suo risveglio lei lo guardava in silenzio. Come se non ci fosse più niente da dire.

giovedì 4 febbraio 2010

Sparate a vista a timon e pumba.hakuna matata.[M.n.n.C.]


Tipo,sarei una bella figa, sarei una brava scrittrice,tipo, che non c’è niente che ti fa godere di più che pisciare dopo una giornata di freddo, quando la vescica si svuota e ti fa rimanere quei 30 secondi con la bocca aperta,li non c’è spazio per nessuno. Neppure l’insegnate d’italiano che ti dava cinque finita sotto ad un tram ti da l’impressione che tu possa godere di più.priceless.non parlo di sesso perchè ormai l’ho trasceso, faccio fatica a vedere tutti che non hanno altro in testa e poi farlo pure io. Lo so che qui farete inutili commenti. Lo so. Mettici pure quel .tipo sarei una bella figa.e aggiungici.se. e domandatevi. Se l’ha detto apposta?

Se non succede mai.se rimane li a pensare ma che cazzo di stile dovrei avere?se..sapessi cosè uno stile, se .ebbastaaaa….

Tipo, parlare di cose di cui tutti parlano ma nessuno scrive?
No.perchè se ne parlano poi se ne arrogano il diritto di critica, e a me non me ne frega niente della critica, perchè quando critico io, a ragion veduta, non glie ne sbatte un cazzo a loro delle mie di critiche.
Allora…faccio che il tipo è un tipo qualunque, di quelli che non parlano, ma che pensa cose che tutti pensano, e che nessuno ha voglia di dire. Un po’ perchè sono banali,grezze ed istintive ed un po perchè sono cose di cui la gente non parla perchè portano a responsabilità. Pur essendo banali.
Non ho mai amato la grammatica. Pur avendo imparato a scrivere e parlare in ottimo italiano, non ho mai amato la grammatica italiana.è come la burocrazia, italiana, con troppi termini, troppo lunga, troppo poco divertente, troppo imponente, poco immediata. L’assioma dell’italiano.
“ne facciamo sempre troppo, non si sa mai, c’è crisi.” Ma siete voi in crisi quando vi complicate le cose, non c’è un modo in italia per filare via dritti e veloci, in niente. E io non sono mica ancora riuscita ad uscire dal tunnel.e poi in italia. non c'è.punto.
Adesso ho un' ora buona per scrivere poi torna la marty e mi dispiace non stare li con lei  ad asoltare a metà quello che dice, ma non perchè non mi interessi, ma perchè per metà voglio fare qualcos’altro..tipo che alla fine non ho fatto a pieno nessuna delle due cose e in più sono irritata, alle volte proprio incazzata, proprio perchè non le ho fatte e in più so che sono una codarda del cazzo che segue un codice che tutti segueno ma che nessuno ha mai scritto. Dio cane. ma mica è colpa sua. è la mia. 
Che lo so che non mi pubblica nessuno se uso le bestemmie perchè sono “socialmente inaccettabili” ma non è così. Sono ipocrite pure loro perchè escono dalla bocca, ma alla fine tu ci credi, come me che c’è qualcosa, altrimenti ti sentiresti un babbuino che vive solo per arrivare alla prossima banana.
Ritornando alla marty, e in generale alle persone che amiamo, compresi noi stessi, ecco volevo dirvi che siamo tutti dei cazzo di vigliacchi, si, detto in tono dispregiativo, perchè il vigliacco è nato come termine dispregiativo no? non ho mai letto di dolci vigliacchi o di luminari vigliacchi, neppure di eccellentissimi vigliacchi. Di solito mettono sua eccellenza cavaliere ecc.ecc. ma non vigliacco.non sia mai. So anche che ora direte che sono di sinistra ecc ecc. Ma forse l’ho fatto apposta per farvelo dire. Bang.hai un bang da giocare?
Comunque si, siamo dei vigliacchi, in tutto. E costruiamo allora una civiltà di vigliacchi, va tutto bene, e mistifichiamo questa cosa con la parola compromesso, diamogli un significato che ci porta a cancellare dalla nostra mente il significato della nostra vita vigliacca, con una nota di Compromesso, come caratteristica di una persona adulta. Facciamo sembrare I bambini, che non sono più I bambini di una volta, e neppure I negri hanno più la musica nel sangue come una volta, dei perfetti imbecilli, così non gli diamo ascolto, e neppure a quelli che sono neggri [con due gg], 
a loro che non vedono le cose come noi. Ma le vedono per davvero. Ecco…. Facciamo diventare la realtà una cazzo di barzelletta… e chi dice la verità un personaggio socialmente inutile. Altrimenti.siamo tutti babbuini in cerca di banane.
[se cerchiamo la verità,c'è sempre un se di mezzo.che non succede mai.]

Quel buon uomo di gianluca, che mi sopporta da poco e forse poco, che è un trabiccolo vivente e si fa la barba con il macete, solo il giovedì pomeriggio, perchè è di corsa, mi ha detto quella questione dello stile…tipo…lo stile si. E prima mi ha fatto leggere dio ridge che diceva ad uno [figo] che ha pubblicato che secondo lui… il suo stile è “ bukowsky padano”.Ecco volevo dirti gianluca [scrittore e figo anche tu, non essere geloso] che l’impressione che ho avuto è stata la stessa.non ho mica capito. Quindi per oggi mi concedo il lusso di sproloquiare, poi tornerò a scrivere con punti e virgole perchè io lo stile non l'ho mai conosciuto. ma riesco a pensare.
E allora io mi sono chiesta, come devo scrivere?ma prima, ho pensato, che veniva la domanda: perchè devo scrivere?e allora ho continuato a parlare da sola,  sempre nel mio cervello, s’intende,mai  ad alta voce che non vorrei MAI che mi prendessero per pazza. Ma non nel culo. Quindi divevo che al .perchè. mi sono bloccata un attimo e poi ho carburato. Tra la nivea e il mac untazzato.che voglio scrivere perchè. Si. 
Per I soldi?anche, devo campare.per la fama?.no. voglio avere uno pseudonimo per prenderevi tutti per il culo.quindi anche per divertirmi, dopotutto.ma allora,per fare…cosa? 
Per far star male la gente in modo terapeutico. Perchè penso che la superficialità della bellezza, della superficie vi faccia rimanere ignoranti e vi faccia stare bene, e mi sono rotta il cazzo, io, di non essere del tutto ignorante e di stare male di conseguenza.
mal comune mezzo gaudio. Tipo, sarei una bella figa.credo.non ne sono sicura.ne dell'uno ne dell'altra cosa che hai detto.
ma quando le cose.a dirtele. è uno famoso ci pensi e ci credi.
tanto basta a illuminare la salita.

http://www.robertostephenson.com








































VORREI ESSERE QUI, ALMENO CON IL CERVELLO...

Dear gentlemen --ovvero-- iceland express fighting

Dear Gentlemen
this is an emergency email,
I’m in iceland, in reykjavìk,

I have a reservation for tomorrow August 28, 2009 at 14:55 (confirmation number is XXXXXXX)
with your flight
but first
I had to take a flight at 07.00 with Iceland Express,in keflavìk airport, that would arrive at Gatwick at 10.50 but it was canceled and they booked me with a flight of the same company at 17.00 in the afternoon without giving me chance to change.

Iceland Express contacted me too late to tell me about the cancellation and
I could not change the reservation with your company because the online service was already closed and the call center always busy.

I do not know what I can do, I am desperate.

I need to change my reservation for tomorrow to the flight of 29 August 2009   from Gatwick at 8.30 and arriving in Bologna at 11.40.

I really need!
please help me!
I am in your hands.

Iceland Express also told me that it is not their problem!
but I lose over 300 euro if I miss your flight for their mistake!
I can not afford to pay a new flight and I can not return to Italy and I need to work on Sundays.
I know I can hope for your English professionality , please help me, I'm really desperate!

Thanks for your kindness,

Sincerely
Valentina Solinas






POI SONO TORNATA.IL GIORNO DI APERTURA DELLA FESTA DELLA BIRRA A CARRARA, SONO ATTERRATA A BOLOGNA E SONO CORSA A BERE COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI.





sabato 30 gennaio 2010

Cose di casa

-cose...cose...ma quante cose hai???

-come quante cose ho? Sto facendo un trasloco, è normale che tu veda più cose di quelle che si vedono di solito!!! E Stai un po zitto, che ci sono I facchini che sentono… non mi piace che ci siano persone che sentono che discutiamo….

-ma che discorso stai facendo ???questa è casa nostra, dirò poi quello che mi pare! Questi sono pagati per trafficare, non  per ascoltare! non è che se finito il trasloco rimetti tutto dietro ad un anta dell’armadio non ci sono più queste cose! Ci sono! solo  sono nascoste!

-ma non ho tante cose!  Te lo ripeto, è solo un’illusione ottica! Le vedi tutte in giro, gli armadi sono vuoti, e quindi pensi che ce ne siano di più… e… facchino?? tu cosa ne dici??oh! dove vai???mha..ha fatto finta di non sentirmi!l’hai visto???


-ma no! ma lascia stare quel pover uomo! Sta lì a farsi venire l’ernia e tu gli rompi le scatole per farti giustificare?? E comunque … ne vedo il doppio, perchè oltre a quelle che ci sono in giro ci sono anche quelle che di solito non lo sono…  ho solo una visione reale di quello che c’è in realtà!

-dai mò, ma a te che problema provoca se ho il doppio o il mezzo delle cose? Lasciamo I facchini lavorare, non stiamo qua in mezzo…dai…vai sul balcone.

-mi provoca… e non mi interrompere, che perdo il filo; mi provoca che in casa ci sei te e le tue cose…e io divento il soprammobile! Ecco cosa mi provoca!

Crashhhhhhh…

-dioooooo..il vaso cinese!!!! Hai visto??eh???sei contento corvaccio??eh??adesso ti ci metto te sul piedistallo del vaso Ming! Così hai il posto d’onore!!!

-…… 

giovedì 28 gennaio 2010

morale della favola....

quando non ci si ascolta, puoi dire quello che vuoi,
ma non c'è speranza di evolversi.


martedì 26 gennaio 2010

mercoledì 13 gennaio 2010

Io sono come qualcuno - part 3





Disegnare l’aveva sempre soddisfatta, la sua vena artistica era nata quando il padre le aveva regalato un blocco da disegno in cartoncino, quello da usare anche con i pennelli e dei costosi colori all’acqua. Era continuata anche quando la madre di nascosto le aveva buttato tutto, indignata, pensando che una donna non dovesse fare certe cose. Lei sapeva che era sbagliato disegnare, ma non poteva farci niente, le piaceva da morire, la rendeva viva. Sua madre le aveva spiegato cosa dovesse volere una donna per bene: doveva trovarsi un uomo, farsi una famiglia, la sua vera vocazione doveva essere quella, non sarabocchiare sui fogli. Trovarsi un uomo e fare dei figli, doveva concentrarsi su quello. Tutto il resto erano sciocchezze, non importava che chiunque le dicesse quanto fosse fortunata ad avere quella dote, il focus andava alla famiglia. Non c’erano altre soluzioni, per essere felice doveva sposarsi ed avere dei figli. Non era ancora riuscita a sposarsi, ma aveva avuto una bambina bellissima, che sorrideva sempre ed amava pasticciare, come lei, con I colori. Forse era vero a metà ciò che diceva sua madre. Ma ora non  importava, rideva da farle male le costole nel vedere la bimba tutta colorata di giallo e azzurro piroettare per casa felice.

***

Io sono come qualcuno - part 2






Il porticato profumava di vernice fresca, appena finito di costruire Dhalia aveva dipinto delle violette sul corrimano dell’entrata,  anne era piccola e la seguiva ovunque come un ombra; Aspettavano pazienti che il podere venisse ristrutturato, mamma e figlia, vivevano in un piccolo monolocale attaccato al casermone dei patterson a poche centinaia di metri dal loro, con “Bud” Patterson, che se l’era presa già incinta di sette mesi dopo che il fidanzato era morto in guerra.  Questo le permetteva di recarsi tutti I giorni autonomamente alla loro futura casa per fare i suoi piccoli lavoretti di decoro, facendosi aiutare dalla figlia che la faceva ridere a crepapelle, tutta impiastricciata di colori, a disegnare con le manine su tutti i muri della cucina.

***

lunedì 11 gennaio 2010

Io sono come qualcuno




Il cicalio insopportabile, sul pavimento lercio, stordiva chiunque non ci fosse abituato, l’odore di sudore era entrato nei pori del legno e se ne sarebbe andato quando sarebbe bruciata , perchè sarebbe bruciata anche lei tra le fiamme dell’inferno. La notte non esisteva più, ma non c’era neppure il giorno. Suo padre aveva montato una lampadina nella baracca quando l’aveva costruita, c’era ancora l’elettricità che arrivava fino lì, ma quando si era bruciata l’aveva lasciata ad ornare il muro con la scia nera che la colorava.  Il caldo era insopportabile. Click, click. Dava un colpo all’interruttore ogni volta , come se non sapese che era bruciata e non aveva mai avuto voglia di cambiarla.  Di lui non si vedeva mai dal cavallo dei pantaloni in su. Lei non si ricordava  com’era il suo volto ma conosceva bene l’odore delle sue mani sudate che le coprivano gli occhi e la bocca mentre ansimava.

domenica 10 gennaio 2010

LOVE


<3 MARTINA <3

I AM GODZILLA!!!! AND YOU ARE JAPAN!!!!

Farinon, metto il "TUO" racconto...Stronzolo con gli occhi ...

Red Light on Excalibur
di Farinon/Solinas

La vicenda si apre con la scena del delitto.
Campo lungo. Siamo in una vallata verdeggiante e rigogliosa, il cielo plumbeo dipinge il lago di un grigio svogliato, quasi tendente al nero.
Avvicinandosi con la camera possiamo notare tre cavalieri completi di armatura, tabarra e spada. I tre osservano sbigottiti lo scempio.

se non sai cos'è, allora, è JAZZ.

Disegni di Lorenzo Nuti

Excalibur Reloading

























Stacco.
Passiamo velocemente dall'incantesimo di Morgana a quello di Merlino senza perdere l'aura di misticismo creatasi.
Inquadratura ad occhio di pesce, siamo nel laboratorio di Merlino.
Merlino inquadrato a mezzobusto, svuota il sacco contenente i resti della Dama del lago.
Sul tavolo del laboratorio Merlino da il via ad un incantesimo da autopsia in pieno stile C.S.I.

Striscia.
Inquadriamo il corpo ricomposto alla belle e meglio della Dama del lago che se ne sta freddo ed immobile sul tavolino.
Passiamo velocemente da un primo piano di Merlino sospirante e triste, ad un primo piano delle sue mani che cominciano ad ispezionare il pube.
Le mani scendendo a fondo, fino a quando qualcosa di luccicante blocca le dita del mago.
Inquadriamo il canale vaginale della Dama del lago.
Da questo punto di vista, possiamo vedere il dito del mago che nervosamente ispeziona la cavità.
Sequenza tra l'onirico e il necromantico. (striscie di red light-porno house.)
Merlino vine investito dalla visione degli ultimi atti di vita della Dama, che muore come tutti vogliono morire, “godendo” dei suoi ultimi attimi.
Fine sequenza onirica.


tratto da Lamelot
scritto da Angelo Farinon
e Solinas Valentina
armoniosamente a metà.
tra il mare e la pianura.
orgogliosa di non essere
nulla di preciso
ma un morbida mescolanza di
origini, tradizioni e pensieri.
casa è qualcosa che hai dentro.




sabato 9 gennaio 2010

camaleonti

-sicuro...

-è come dire che non ti interessa, praticamente...

-no, ho detto sicuro, perchè è sicuro;
ho pensato al perchè ed ho tentato di convincermi che fosse così, quindi... sicuro...

-ti conosco, non penso che tu sia sincero.
sicuro è come dire "è già"... una frase tappabuchi
per sedare la mancanza di argomenti o di convinzione.

-ma no! cazzo! sono sicuro!

-allora fallo!!!
do it do it do it!!!

-ma... non subito, devo aspettare il momento giusto,
l'ispirazione come dire...sai quelli come me osservano...immagazzinano... e poi...

- non concludono nulla.

-ma!!!!

-ma si!
sii sincero con te stesso!!!
quelli come te pensano troppo per non agire!
quando vedono gli altri agire sono invidiosi, si deprimono, e non fanno più nulla,
salvo cercare altri hobbies per non sottostare alle regole....
cambiano faccia, per non essere riconosciuti...camaleonti, ecco.
vi sentite troppo artisti per concludere qualcosa e metterci la firma...

-uff...forse non mi piace discutere con te.

-...mm.

appunti.

salvezza, ripudio, orrore.
far parlare i personaggi con il movimento;
dare l'ambiente senza descrivere " cosa fa o com'è" per filo e per segno.
lasciare che l'immagine cavalchi l'onda ed il lettore insegua le pagine.

il coccodrillo come fa?

certezze non ce ne sono e la condizione rimane la stessa, che ce ne siano oppure no.
limbo sociale, incastrati senza rimedio.
boom babyyyyyy!!!

Shadow

correre in cambio di nulla . sai quanto sia inutile e non ne puoi far a meno, domande, giuste , sbagliate a che servono se sono troppe?

caos-buio-genesi

frottole, menzogne. pane per la tua mente.
ed il cuore rimane all'asciutto.
secco e disidratato di emozioni creative. annichilito.

echi lontani. quante ore passiamo nel vuoto per poi capire in un istante che non c'è più spazio per l'inutilità?
Quanti secondi volano, prima di rientrare nel nostro sarcofago di menzogne?
c'è una luce che scivola dentro di noi , illumina i cunicoli bui della nostra memoria, ma non illumina più di un secondo ogni verità, spingendoci di nuovo nel buio dell'ignoranza umana.

L'isola che non c'è.

"seconda stella a destra, questo è il cammino, poi dritto fino al mattino, non ti puoi sbagliare perchè quella è l'isola che non c'è. Ti prendono in giro se continui a cercare, ma non darti per vinto perchè chi ha già rinunciato e ti ride alle spalle, forse, è ancora più pazzo di te."

Edoardo Bennato