mercoledì 13 ottobre 2010

GAMBIANISE








Kaja
10 settembre 1998 - h.13.50

1.
A giorni alterni Kaja si alza dal letto e si avvicina al telefono. Con che faccia può chiamare la sorella e dirle che ha perso il lavoro ancora non lo sa; non sa come dirle che la colpa è solo sua, che qualcosa si è impossessato di lui, che qualcuno ha gettato dall'albero la zucca della saggezza ed ora la sua mente è confusa. Non sta bene in quel posto, l'Italia non è casa sua. Dopo tanta fatica, dopo essersi laureato, dopo aver imparato a parlare altre lingue, fare l'operaio lo uccide lentamente. Si sente inutile. Per i suoi colleghi è solo un altro negro che ruba il lavoro, non ci sono meriti in Italia, solo etichette. -Pronto sono Fausta, chi c'è? -Fausta... - un attimo di sconforto lo distrae - Fausta, sono lo zio Mohe... -Zio! zio come stai? quando vieni a trovarci? la mamma è a prendere il pane però se vuoi... -Fausta, per favore ho mal di testa...non so quando verrò a trovarvi... -....però ci vieni, no? -Non so...dille che ho chiamato...ciao. Ripone la cornetta come se scottasse, non aspetta la risposta, facendosi inghiottire dal vuoto.

Marco
 02 luglio 1999 - h.12.00
2.
Il caldo ammazza chiunque, di mattina l'asfalto bollente non permette neppure di respirare, Marco dal canto suo trasuda  la frittura del giorno prima, maledicendo le sue voglie da amalfitano. La strada verso l'ufficio, verso la salvezza del condizionatore, lo rincuora perché breve, benché la voglia di lavorare non sia tra i suoi pensieri in quel momento. Ha finito un’università difficile, con lode, per poi trovarsi davanti alla “monnezza” del sistema italiano, la sanità con tutte le sue contraddizioni. Da quattro anni fa capolino ogni giorno, compresi mille straordinari, in quell'ufficio ed è arrivato a non poterne più. Sempre disguidi, sempre lamentele, tutti che giocano a fare i supereroi; D'estate lo sopporta solo per il condizionatore, e d'inverno per lo stipendio. Lavora con la scimmia addosso, sperando ogni giorno di trovare un altro lavoro, pur non cercandolo, ma si lamenta sempre che lo vuole. Non c'è voglia, né passione, né attaccamento a ciò che fa. Lo stipendio arrivava lo stesso, c'è solo la speranza di farsela passare tentando di uscirne indenne, senza affaticarsi troppo.


Fausta
04 Luglio 1999 – h.17.01

3.
Quando la mamma  piange si chiude in camera, il papà se ne sa davanti alla televisione e non guarda mai come sta, la lascia da sola, la ignora. Tu sei li, seduta per terra che continui a giocare, riempi tuo fratello di giochi da mordere nella speranza che se ne stia calmo. Vorresti aprire la porta della mamma e chiederle se è arrabbiata con te, non ci sono altre cose che ti vengono in mente; per te se la mamma sta male è perché sei stata cattiva. In realtà ti senti in colpa perché oggi la maestra ti ha sgridato quando chiacchieravi con Mara, la tua compagna di banco, e pensi che lei lo sappia. Allora ti viene un idea geniale: vai in cucina prendi dal frigo una fragola e la porti di corsa alla mamma. Stava proprio piangendo,  ma prende la tua fragola, ti accarezza la testa, sorride, e tu sei felice.



De Santis
18 Luglio 1999 - h.13.45
4.
Positano, nella villa di famiglia, seduto sul terrazzo che affaccia sul mare, con la salsedine e il vento che gli accarezzano il volto, il Capitano De Santis non pensa a nulla, il suo sguardo si perde lontano, all’orizzonte. finalmente un po’ di meritare ferie. Un po’ di pace, lontani da tutto.

Depressione maggiore
Wikipedia - Portale Sanitario - versione 2010

5.
Qualunque sia la causa specifica della depressione, ricerche scientifiche hanno appurato
che la depressione maggiore è un disturbo biologico del cervello. I sintomi della depressione maggiore sono caratterizzati da importanti cambiamenti nelle abitudini della persona: un persistente umore triste o irritabile Importanti variazioni nelle abitudini del dormire, appetito e del movimento, difficoltà nel pensare, della concentrazione, e della memoria
Lentezza dei movimenti o agitazione Mancanza di interesse o piacere nelle attività che
invece prima interessavano Sensazione di colpevolezza, di inutilità, mancanza di speranze
e senso di vuoto Pensieri ricorrenti di morte o di suicidio. Sintomi fisici persistenti che non rispondono alle cure. Quando si manifestano contemporaneamente più di uno di questi sintomi, durano più di
due settimane e interferiscono con la normale attività si dovrà ricorrere alle cure del
medico specialista.


Marco
20 Luglio 1999- h.19.16
6.
-pronto intervento, dica…
-serve aiuto, sera, mio fratello molto Male.
-cos’ha suo fratello signora?
-male, non so cosa, però sempre male, depressione, non mangia, debole, ho paura che muore,  lui vuole morire!
-signora, respira suo fratello?
-si, oggi mio marito parlava che mio fratello vuole uccidersi! Cosa devo fare?
-ha subito traumi, vede che è in pericolo di vita, mi deve spiegare cos’ha altrimenti non la posso aiutare…
-è depresso, dice medico che lui depresso e sottopeso.
-signora noi siamo il 118, non curiamo i depressi ma i casi gravi che necessitano il ricovero urgente in pronto soccorso…
-ma lui male, bisogno di aiuto, io che fa? Lui non vuole ricovero, non parla con me quando chiedo per andare in ospedale.
-signora se non vuole il ricovero ma è depresso e non mangia e vuole suicidarsi la devo indirizzare ai carabinieri, resti in attesa signora, faremo il possibile, non si preoccupi …


Vanda
20 Luglio 1999 - h.19.35

7.
-pronto intervento, dica…
-buonasera, chiamo per conto di un’amica straniera alla quale avete appena riagganciato la chiamata…
-guardi signora che nessuno ha riagganciato, le abbiamo solo deviato la comunicazione sul numero giusto.
-si ma il numero giusto è questo. Mi ascolti!
-si figuri è il mio lavoro…
-bene, il fratello della signora è gravemente debilitato, a causa di questa depressione, e noi volevamo fargli fare dei controlli urgenti.
-signora i controlli se li deve far prescrivere dal suo medico, noi interveniamo solo in caso di compromis sione dei parametri vitali , o in caso di supposta compr omissione per accertamenti…
-ma mi faccia parlare… ha anche tentato il suicidio da ciò che dice il marito della signora o comunque sono giorni che ne parla quando vaneggia. È depresso grave.
-no, le ripeto che il numero giusto per il tipo di interven to che lei richiede è il 112, i carabinieri, che in questi casi sono gli unici che possono accertare se ci sia neces sità di un ricovero coatto. Soprattutto se è affetto da patologie mentali comprovate.
-cos’è un ricovero coatto?
-un ricovero coatto, aspetti in linea un secondo...
-...si.
-ecco, il ricovero coatto... è un atto di tipo medico e giuridico che consente l'imposizione di accertamenti e terapie a un soggetto affetto da malattia mentale, basato su valutazioni di gravità clinica e di urgenza, quindi procedura esclusivamente finalizzata alla tutela della
Salute. E questa pericolosità per se stesso e per gli altri la devono accertare i carabinieri… ha capito signora?
-credo di si, e allora cosa devo fare, chiamo il 112?
-guardi signora le inoltro io la chiamata, così non deve fare neppure il numero e non pere tempo, indico io il caso e lei deve solo dare gli estremi d’identità della persona che devono prendere in carico. Ha capito?
-si, grazie, arrivederci, davvero grazie, mi scusi il tono di prima, sono solo molto preoccupata …
-non si preoccupi signora, posso capire, arrivederci e grazie a lei.


Marco
20 Luglio 1999 - h.19.52

8.
-Antò?
-che bbuoi, Marco? A quest’ora mi chiami?
-ecchetaggiadì? C’è da fare un TSO, uno nelle zona dei negri, Fa na juta e na venuta e poi
te ne vai a casa ch’è tardi…
-sti neggri di merda…
-eddaiii…zitto che mo te la passo, la signora che ti spiega è italiana, perché l’altra non
riusciva a spiegarsi, occhio con lei che era già sul piede di guerra…
- Cu ra bbona sciorta…
-eh!davvero…dai, passo la chiamata,ciao!
- A ri cani vò ghiri !


Sery
20 Luglio 1999 - h.20.30
9.
-pasta fredda, mamma?
 -Akhmed,mangia e taci, sono appena tornata dal lavoro, tu eri a casa, non sei capace di scaldarti un piatto nel microonde?
-non ti devi permettere di dirmi certe cose donna! ha ragione lo zio, quando dice che voi donne in Italia diventate pericolose! pensate di essere qualcuno, di essere migliori di noi uomini... e ...
 la frase viene interrotta dallo schiaffo.
-Akhmed, hai tredici anni, la prossima volta che ti sento dire una cazzata simile non arrivi ai quattordici. mi sono spiegata?

Il muso basso del figlio le sembrò il si che le permise di riprendere a mettere la spesa a posto, nello scaffale dell’ingresso. cercava di porre l’ultima scatola di pelati nello scomparto in alto, era in bilico, in punta di piedi, sulla sedia che ce l’aveva fatta, ma d’improvviso cede l’asse, maledetta, ci si era appoggiata e non ha retto scaraventando per terra tutto il suo contenuto! Meno male che erano solo lattine di pomodori, ma con quei pavimenti sottili, di sotto sarà risuonato come una
bomba. Sery scende dalla sedia, ancora prima di rimet tere a posto apre la porta e scende al piano di sotto per chiedere scusa ai vicini. bussa e subito Kadiatou le apre la porta, come se stesse aspettando proprio di apr ire, ma la sua faccia non sembra soddisfatta di vederla.
-scusa Kadiatou, mi è caduta la mensola con tutto il pomodoro e ha fatto un gran botto. non volevo,scusa.
-non c’è problema Sery, non me ne sono neppure accorta, sono così agitata dal resto che non ci ho fatto caso...
-ancora Kaja? non migliora vero?
-no, anzi, e adesso Vanda ha chiamato l’ambulanza, ho paura che muoia da un momento all’altro... Ousmane, poi, dice che vaneggiava di uccidersi stamattina, quando sono andata al mercato, sono disperata …
-mi dispiace, davvero, scusa ancora, se hai bisogno sai
che ci sono, davvero …
-lo so Sery, grazie, spero finisca stasera questa pena, davvero, adesso arrivano i medici e lo aiutano, gli dar anno le medicine e andrà tutto meglio.
Suona il citofono, una di quelle citofonate incazzate che se stai dormendo ti infastidiscono a morte, e Sery, che vede la speranza negli occhi dell’amica sale le scale salutandola in fretta, non le vuole essere d’impaccio. Tornata nel suo appartamento il figlio e
immobile vicino alla porta, l’aspettava.
-mamma?
-cosa vuoi cretino?
-scusa...
-uff …  raccogli le latte di pomodoro ... che per le cazzate che dici è il minimo ...
Il ragazzo china la testa, anche se  non del tutto convinto, si mette a raccogliere le latte cadute e le ripone sul piano sano dello scaffale, ben in ordine, come farebbe la madre. Sery che intanto è andata a fumare una sigaretta alla finestra lo squadra, doman dandosi perché il figlio è così intollerante a volte, dopotutto il padre è italiano, lui è italiano, ed in Italia ci vivono bene. Prima di gettare il mozzicone dalla finestra vede parcheggiata di sotto un’auto dei Carabinieri, nessuna ambulanza, ma in quel momento lascerà correre, presa da altri pensieri.
-... lo sai che non tollero che dici certe cose...
Di nuovo il ragazzo rizza il capo, masticandosi un labbro, proprio come un lama con un bolo di saliva in bocca, e sputa quello che gli ronzava in testa, proprio come avrebbe fatto l’animale.
-dai mamma, io avrò tredici anni ma questi italiani del cazzo sono tutti razzisti!!!
Schiaffo, secondo round, meno violento del primo solo a causa dell’angolazione.
-AKHMED!!!! MA TU DOVE CAZZO PENSI DÌ ESSERE NATO? EH? TU SEI ITALIANO COME “LORO”! mammamia! come faccio a non sopprimerti di schiaffoni? e fammi stare zitta che c’è Kadiatou che ha chiamato l’ambulanza... fammi tacere và...vattene in camera e non uscire fino a che non sei diventato furbo!sparisci!
E il figlio, che stava provando a dire qualcosa, viene interrotto da un gran fragore di pistola al piano di sotto. In quell’attimo Sery ritorna con la mente all’immagine vista poco prima, l’auto dei carabinieri.
-mamma?
-taci Akhmed... vai di la. subito.
La donna corre alla porta, istintivamente le sue mani tremanti fanno scattare la serratura con doppia mand
ata, non vuole sapere che succede con Loro non è mai buona cosa aver a che fare, specie se sei di Gambiani se. Sono le urla di Kadiatou a farle da colonna sonora mentre prega che Loro non vogliano continuare a sparare.


Capitano De Santis
21 Luglio 1999 - h.11.10
10.
 
-De Santis …
-comandi Colonnello
-spero che a lei le ferie stiano andando un po’ meglio che a me, capitano.
-stiamo passando delle buone ferie, colonnello, ma come mai a lei non vanno bene?
 -perché mi è appena arrivata una chiamata non molto allegra …
-una chiamata? E che chiamata la induce a telefonarmi con questo tono, mi sta facendo preoccupare …
 -fa bene a preoccuparsi, mi è arrivata una chiamata dal procuratore capo di Salerno, uno spifferone  l’ha avvis ato che i suoi uomini stamattina hanno fatto un casino.
-colonnello cado dalle nuvole, davvero mi dispiace non so di che parla, mi può spiegare?
- secondo lei cosa l’ho chiamata a fare? I suoi uomini sono dei deficienti, hanno sparato ha un immigrato e si sono fatti vedere dai familiari, hanno fatto un casino …

Tortora
22 Luglio 1999 – 08.10
11.
-pronto?
-sei già sveglio Franco? -si, Sergio, ho anche una certa età ormai …
-età per età te ne devi andare in provincia di Salerno, è successo un fattaccio, due carabinieri hanno sparato a un immigrato, e prima che arrivi la stampa comunista ci voglio te …
-ho capito, neppure stamattina faccio colazione …
-sempre a fa’ lo spiritoso!
-e se non ci rido su Sergio che faccio?Passo la giornata a piagnè?
-dai, che ti paghiamo bene sta volta … Franco, lo sai.
-bene, mandami  le indicazioni.
-già fatto prima di chiamarti, stai tranquillo.
-bene, hai proprio fretta, eh?
-si, è che il casino e successo stanotte e so che già da stamattina è arrivato alle orecchie del procuratore, c’è stata una soffiata e questi comunisti ci sguazzano in ste cose…
-ho capito, và, non farmi perdere altro tempo allora.
-bene, buon lavoro, ci sentiamo più tardi, ciao. 

Fausta
22 Luglio 1999 - h. 09.45

12.
A sette anni non fai caso ai pensieri dei grandi, esci la mattina per andare a scuola, torni al pomeriggio e fai merenda, giochi davanti alla televisione mentre la mamma prepara la cena, vai a letto al massimo alle dieci, dopo che papà è tornato. Ad un certo punto però
ti fanno stare a casa di botto da scuola, ti portano dalla Vanda, passano un paio di giorni in cui la merenda non c'è e neppure la televisione, la mamma se ne rimane a letto in una stanza che non è la sua e la Vanda, che ti porta la pasta nello scatolino, si scarrozza il tuo fratello per casa cercando di fargli fare il ruttino, invece della mamma. Non capisci più cosa succede attorno a te, in più lo zio Mohe è sparito. Cosa sarà successo?
Hai  l'impressione che sia qualcosa di brutto.
A sette anni però giri il pomello della stanza di mamma e ti infili nel suo letto, l'abbracci e le dici che le vuoi bene, sperando che smetta di piangere.



Vanda
25 Luglio 1999 - h.11.18

13.
- Vanda, voglio che tu ora faccia un bel respiro e ti calmi, hanno compiuto un ingiustizia, lo sanno anche loro, ma non serve a nulla farsi prendere dall'isteria, le strade di nostro signore sono infinite, faremo giustizia, fatti forza.
-mi dispiace don, mi dispiace, la prego di scusarmi, ma ero li, …. devo respirare ... 
-si, vanda, devi. ora chiamo Armando, è il nostro avvocato migliore, ed è un brav'uomo. Suo moglie è una traduttrice perfetta, anche lei è Africana, vedrai che ti aiuteranno, arriveremo fino in alto, e li faremo confessare, cadere, oppure faremo così tanto rumore che non lasceremo più dormire nessuno.
-grazie don Ciotti, grazie.


Armando
  26 Luglio 1999 – h.18.00
14.
-continua pure Vanda, dammi le tue impressioni,
-… forse è l'adrenalina, la delusione, lo shock di essere stata nella stanza attigua a quella in cui stavano sparando ad un povero ragazzo depresso e inerme. Io quella famiglia la conosco da tanto, lo sa, mi ci ha mandato don Ciotti in quel quartiere a fare del bene, e Kadiatou, Kadiatou, con lei ho stretto un legame particolare, è una donna così buona, così rispettosa, quello che hanno fatto a suo fratello, di cui l'unica colpa è quella di essere stato depresso, è indicibile! Hanno ucciso una persona e cercato di coprire il misfatto davanti a testimoni, facendo firmare ad una donna analfabeta, sotto shock ed impaurita da agenti armati, una dichiarazione fasulla!!! Questa è Giustizia? Questa è l’Italia???!!!!??????
- Vanda! calmati, stai urlando, pensi che non capisca?
-scusi, Armando, io, … non sono in me, non riesco a calmarmi, sono giorni che ci provo, neppure la fede, pregare, mi sta rendendo meno difficile l'esistenza in questo momento.  
-io ti capisco, sai quante battaglie vivo nel mio cuore e quanto dolore c'è tra i miei pensieri, ma per questo non impazzisco, per un motivo semplice, cerchiamo la giustizia, e per vincere contro il male c'è bisogno di calma.  E tanto tempo. Tu ne hai di tempo, Vanda?




Fausta
27 Luglio 1999 - h.12.15

15.
Il cielo è così nuvoloso che non ti viene voglia di uscire di casa, soprattutto dopo che la tua casa è diventata l'unico posto sicuro in cui ti pare il caso rifugiarsi, è così semplice abbandonarsi sopra al tuo letto morbido e non sentire che la mamma ti chiama,  ma sarebbe il caso di risponderle, oggi è uno di quei giorni in cui non devi giocare a fare la bambina bisognosa ma devi reagire. La mamma ti ha preparato il tuo vestito più bello, quello che babbo ti ha preso a Kamsar, l'ultima volta che ha portato lo zio a casa dai nonni.
Come riesci ad alzarti dal letto, lo sanno solo i tuoi muscoli giovani, e forse Anansi che ancora credi abitare nell'angolo sinistro della tua stanza.
La riga del cuscino sulla guancia se né sta andando via da sola, arrivata la fine del corridoio, sulla soglia della cucina se n'è già quasi andata, e tu, te ne stai in piedi su quella soglia con tutti i tuoi sette anni, tanta confusione in testa e un segreto nel cuore che si avvicina allo sguardo tiepido di tua madre intenta a non piangere di nuovo.  condividete un segreto ora, tu e lei, che non  capisci, ma che condividete. Un segreto che fa male, in un modo che non avevi mai conosciuto prima di allora. Tutto questo dolore ti spaventa e cambia passo, passo, ogni mattoncino del tuo mondo rosa; ti ha spinto viole-ntemente dentro al mondo della mamma. Su quella soglia incroci il suo sguardo, involontariamente, con aria dubbiosa di chi non sa riconoscere ancora il bene dal male ed è sul punto di piangere.
Vi attende la camera ardente, oggi è il funerale dello zio Mohe; La mamma ha bisogno di te.



De Santis
27 Luglio 1999 - h.16.52

16.
-A quest'ora potevo essere a Positano, in ferie, con la mia famiglia senza rotture di coglioni. e invece?
-…
-invece mi è toccato tornare qui perché due coglioni hanno fatto la più grossa cazzotta degli ultimi anni. HANNO SPARATO AD UN NEGRO, IN PIENA NOTTE, CON UN SACCO DI TESTIMONI, SENZA PENSARE ALLE CONSEGUENZE!
-….
-dirigo un asilo o una caserma dei carabinieri? non vi ho insegnato niente?
-capitano, è stato un errore, abbiamo visto un movime-nto strano e abbiamo sparato, pensavamo avesse un coltello!ha fatto un movimento strano e noi abbiamo reagito!
-ma se non vi siete sincerati neppure della sua condi-zione! come potevate essere preparati e calmi nell’affrontare la situazione!??eh? coglionazzi, siete dei coglionazzi.
-Capitano, deve capire che...
-non devo proprio capire nulla! nulla! adesso siete voi che dovete tacere ed ascoltare cosa fare, per filo e per segno, come se fosse un copione e ne dovete pur
esser convinti, perché qui ci giochiamo il culo tutti. quindi, adesso ascoltate il colonnello, quando arriva,
e se qualcuno fiata sono cazzi amari. capito?


Armando
29 Luglio 1999 - 16.47

17.
-pronto?
-don Ciotti?
-sono io, salve, con chi parlo?
-sono Armando, don...
-oh!Armando, tutto bene?
-si don, volevo darle la buona notizia...
-dimmi!
-siamo riusciti a piegarli, il processo partirà a breve... la Donati si è convinta che nell’esposizione dei fatti i due carabinieri non siano stati sinceri ed hanno accettato il nostro appello...
-bravo Armando,bravo, lo sapevo che con te avremmo raggiunto qualcosa, dio ti guarda Armando, e noi siamo con te...
-non ho intenzione di fermarmi don, queste persone meritano giustizia...
Fausta
15 Settembre 1999 - 08.00

18.
La campanella della scuola trilla e sembra che una forza ti trattenga dall’entrare. L’anno precedente ti ricordi quanto eri felice il primo giorno di scuola, non vedevi l’ora di far vedere ai tuoi compagni tutto quello che avevi  racimolato durante l’estate, tutti i disegni che avevi fatto, quanto eri diventata brava a scrivere e leggere; Invece quest’anno tutto si è colorato di un tono diverso. Ti manca il respiro a pensare d’entrare. Sai che ti vorranno fare mille domande, e tu non vuoi rispondere. Per questo il tuo cuore aumenta i battiti che ti pare quasi di non riuscire a respirare. Riesci solo a pensare che lo zio quando stava per morire forse si sentiva così. Impazzire e non sapeva perché. L’inizio del tuo primo giorno di scuola è un disastro e scoppi a piangere mentre volti la schiena alla campanella e te ne torni a casa per cercare la mamma.
19.  
 Quotidiano “Liberamente”
2 Novembre 1999


Manifestazione Internazionale per i Diritti dell’Uomo.
Una folla immensa, riunita a Roma oggi, per manifestare insieme alla famiglia Cisse.
 
Roma. L’avvocato Armando De Palma, consulente legale della famiglia Cisse, tiene per mano la piccola Fausta, Nipotina di soli 8 anni del Defunto Mohammed Kaja Cisse, mentre cammina a capo di un corteo di oltre 10.000 persone, a fianco di Don Luigi Ciotti e della stessa famiglia Cisse, che va verso il Palazzo del Governo. La manifestazione indetta da Libera, associazione Antimafie per i diritti dell’uomo in collaborazione con Emergency, Unicef e l’associazione italiana delle vittime di Mafia - Falcone e Borsellino - si sta svolgendo in silenzio sotto il sole d’agosto che pare ricordare l’africa, l’africa di Kaja. Pare d’esser ad un corteo funebre, oggi 2 novembre, un corteo in rispetto di tutte quelle vittime di abuso di potere e  Mafia che se ne stanno ancora nascoste negli armadi e nei cassetti dei potenti di questa Italia decadente e piduista, in rispetto dell’ultima di queste vittime, Mohammed Kaja Cisse, un ragazzo di soli 31 anni, affetto da una grave forma di depressione, anoressico, costretto a letto dal male oscuro, ucciso a sangue freddo dall’ignoranza di due uomini, due Carabinieri Salernitani, che tra menzogne e nefandezze hanno cercato di archiviarlo nel dimenticatoio con l’aiuto di potenti; in rispetto della giustizia, della dignità dell’essere uomini oggi, il corteo si muove verso palazzo Chigi per trovare una risposta a tutti gli appelli rifiutati, alle lacrime ancora calde, alla morte di tanti innocenti.

Seri
03 Novembre 1999 - 06.00

20.
Seri la mattina va sempre  a prendersi un caffè al bar di Salvo. Quella mattina in particolare,  mentre sfoglia il giornale lo vede, vede quell’articolo di Franco Tortora, si ricorda di lui, è lo stesso giornalista che il giorno in cui hanno ucciso Kaja le ha fatto tutte quelle domande, tendenziose, pensa. Scettica nel leggere quel titolo - Sovversivi fanno resistenza davanti al palazzo del governo, la polizia deve disperderli. Immigrati e Italiani in manifestazione bruciano bandiere e attentano alla sicurezza del palazzo di governo. – si domanda con che coraggio uno come Tortora si guardi allo specchio. La settimana passata aveva scritto di Kaja, diceva volesse stuprare la sorella e quando i carabinieri l’avevano bloccato era corso per le scale con un’accetta tentando di ucciderli. Lei era li, lo sapeva com’era la realtà, quel poveretto non riusciva neppure ad andare al bagno da solo, Kadiatou si doveva far aiutare dal cugino per sollevarlo sollevarlo e questo scrive sui giornali che sembrava di aver a che fare con Rambo. Che disgusto l’Italia, forse aveva ragione il figlio, c’è d’aver paura a sentirsi Italiani.

 Giovanni Paolo II
Wiki quote - 2000
21.
La situazione dell'uomo nel mondo contemporaneo, infatti, sembra lontana dalle esigenze oggettive dell'ordine morale, come dalle esigenze della giustizia e,ancora più, dell'amore sociale.




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