sabato 30 gennaio 2010

Cose di casa

-cose...cose...ma quante cose hai???

-come quante cose ho? Sto facendo un trasloco, è normale che tu veda più cose di quelle che si vedono di solito!!! E Stai un po zitto, che ci sono I facchini che sentono… non mi piace che ci siano persone che sentono che discutiamo….

-ma che discorso stai facendo ???questa è casa nostra, dirò poi quello che mi pare! Questi sono pagati per trafficare, non  per ascoltare! non è che se finito il trasloco rimetti tutto dietro ad un anta dell’armadio non ci sono più queste cose! Ci sono! solo  sono nascoste!

-ma non ho tante cose!  Te lo ripeto, è solo un’illusione ottica! Le vedi tutte in giro, gli armadi sono vuoti, e quindi pensi che ce ne siano di più… e… facchino?? tu cosa ne dici??oh! dove vai???mha..ha fatto finta di non sentirmi!l’hai visto???


-ma no! ma lascia stare quel pover uomo! Sta lì a farsi venire l’ernia e tu gli rompi le scatole per farti giustificare?? E comunque … ne vedo il doppio, perchè oltre a quelle che ci sono in giro ci sono anche quelle che di solito non lo sono…  ho solo una visione reale di quello che c’è in realtà!

-dai mò, ma a te che problema provoca se ho il doppio o il mezzo delle cose? Lasciamo I facchini lavorare, non stiamo qua in mezzo…dai…vai sul balcone.

-mi provoca… e non mi interrompere, che perdo il filo; mi provoca che in casa ci sei te e le tue cose…e io divento il soprammobile! Ecco cosa mi provoca!

Crashhhhhhh…

-dioooooo..il vaso cinese!!!! Hai visto??eh???sei contento corvaccio??eh??adesso ti ci metto te sul piedistallo del vaso Ming! Così hai il posto d’onore!!!

-…… 

giovedì 28 gennaio 2010

morale della favola....

quando non ci si ascolta, puoi dire quello che vuoi,
ma non c'è speranza di evolversi.


martedì 26 gennaio 2010

Lorenzo Nuti

Un bravissimo disegnatore!
che ha fatto questo --->

e io glielo rubo!

mercoledì 13 gennaio 2010

Io sono come qualcuno - part 3





Disegnare l’aveva sempre soddisfatta, la sua vena artistica era nata quando il padre le aveva regalato un blocco da disegno in cartoncino, quello da usare anche con i pennelli e dei costosi colori all’acqua. Era continuata anche quando la madre di nascosto le aveva buttato tutto, indignata, pensando che una donna non dovesse fare certe cose. Lei sapeva che era sbagliato disegnare, ma non poteva farci niente, le piaceva da morire, la rendeva viva. Sua madre le aveva spiegato cosa dovesse volere una donna per bene: doveva trovarsi un uomo, farsi una famiglia, la sua vera vocazione doveva essere quella, non sarabocchiare sui fogli. Trovarsi un uomo e fare dei figli, doveva concentrarsi su quello. Tutto il resto erano sciocchezze, non importava che chiunque le dicesse quanto fosse fortunata ad avere quella dote, il focus andava alla famiglia. Non c’erano altre soluzioni, per essere felice doveva sposarsi ed avere dei figli. Non era ancora riuscita a sposarsi, ma aveva avuto una bambina bellissima, che sorrideva sempre ed amava pasticciare, come lei, con I colori. Forse era vero a metà ciò che diceva sua madre. Ma ora non  importava, rideva da farle male le costole nel vedere la bimba tutta colorata di giallo e azzurro piroettare per casa felice.

***

Io sono come qualcuno - part 2






Il porticato profumava di vernice fresca, appena finito di costruire Dhalia aveva dipinto delle violette sul corrimano dell’entrata,  anne era piccola e la seguiva ovunque come un ombra; Aspettavano pazienti che il podere venisse ristrutturato, mamma e figlia, vivevano in un piccolo monolocale attaccato al casermone dei patterson a poche centinaia di metri dal loro, con “Bud” Patterson, che se l’era presa già incinta di sette mesi dopo che il fidanzato era morto in guerra.  Questo le permetteva di recarsi tutti I giorni autonomamente alla loro futura casa per fare i suoi piccoli lavoretti di decoro, facendosi aiutare dalla figlia che la faceva ridere a crepapelle, tutta impiastricciata di colori, a disegnare con le manine su tutti i muri della cucina.

***

lunedì 11 gennaio 2010

Io sono come qualcuno




Il cicalio insopportabile, sul pavimento lercio, stordiva chiunque non ci fosse abituato, l’odore di sudore era entrato nei pori del legno e se ne sarebbe andato quando sarebbe bruciata , perchè sarebbe bruciata anche lei tra le fiamme dell’inferno. La notte non esisteva più, ma non c’era neppure il giorno. Suo padre aveva montato una lampadina nella baracca quando l’aveva costruita, c’era ancora l’elettricità che arrivava fino lì, ma quando si era bruciata l’aveva lasciata ad ornare il muro con la scia nera che la colorava.  Il caldo era insopportabile. Click, click. Dava un colpo all’interruttore ogni volta , come se non sapese che era bruciata e non aveva mai avuto voglia di cambiarla.  Di lui non si vedeva mai dal cavallo dei pantaloni in su. Lei non si ricordava  com’era il suo volto ma conosceva bene l’odore delle sue mani sudate che le coprivano gli occhi e la bocca mentre ansimava.

domenica 10 gennaio 2010

LOVE


<3 MARTINA <3

I AM GODZILLA!!!! AND YOU ARE JAPAN!!!!

Farinon, metto il "TUO" racconto...Stronzolo con gli occhi ...

Red Light on Excalibur
di Farinon/Solinas

La vicenda si apre con la scena del delitto.
Campo lungo. Siamo in una vallata verdeggiante e rigogliosa, il cielo plumbeo dipinge il lago di un grigio svogliato, quasi tendente al nero.
Avvicinandosi con la camera possiamo notare tre cavalieri completi di armatura, tabarra e spada. I tre osservano sbigottiti lo scempio.

se non sai cos'è, allora, è JAZZ.

Disegni di Lorenzo Nuti

Excalibur Reloading

























Stacco.
Passiamo velocemente dall'incantesimo di Morgana a quello di Merlino senza perdere l'aura di misticismo creatasi.
Inquadratura ad occhio di pesce, siamo nel laboratorio di Merlino.
Merlino inquadrato a mezzobusto, svuota il sacco contenente i resti della Dama del lago.
Sul tavolo del laboratorio Merlino da il via ad un incantesimo da autopsia in pieno stile C.S.I.

Striscia.
Inquadriamo il corpo ricomposto alla belle e meglio della Dama del lago che se ne sta freddo ed immobile sul tavolino.
Passiamo velocemente da un primo piano di Merlino sospirante e triste, ad un primo piano delle sue mani che cominciano ad ispezionare il pube.
Le mani scendendo a fondo, fino a quando qualcosa di luccicante blocca le dita del mago.
Inquadriamo il canale vaginale della Dama del lago.
Da questo punto di vista, possiamo vedere il dito del mago che nervosamente ispeziona la cavità.
Sequenza tra l'onirico e il necromantico. (striscie di red light-porno house.)
Merlino vine investito dalla visione degli ultimi atti di vita della Dama, che muore come tutti vogliono morire, “godendo” dei suoi ultimi attimi.
Fine sequenza onirica.


tratto da Lamelot
scritto da Angelo Farinon
e Solinas Valentina
armoniosamente a metà.
tra il mare e la pianura.
orgogliosa di non essere
nulla di preciso
ma un morbida mescolanza di
origini, tradizioni e pensieri.
casa è qualcosa che hai dentro.




sabato 9 gennaio 2010

camaleonti

-sicuro...

-è come dire che non ti interessa, praticamente...

-no, ho detto sicuro, perchè è sicuro;
ho pensato al perchè ed ho tentato di convincermi che fosse così, quindi... sicuro...

-ti conosco, non penso che tu sia sincero.
sicuro è come dire "è già"... una frase tappabuchi
per sedare la mancanza di argomenti o di convinzione.

-ma no! cazzo! sono sicuro!

-allora fallo!!!
do it do it do it!!!

-ma... non subito, devo aspettare il momento giusto,
l'ispirazione come dire...sai quelli come me osservano...immagazzinano... e poi...

- non concludono nulla.

-ma!!!!

-ma si!
sii sincero con te stesso!!!
quelli come te pensano troppo per non agire!
quando vedono gli altri agire sono invidiosi, si deprimono, e non fanno più nulla,
salvo cercare altri hobbies per non sottostare alle regole....
cambiano faccia, per non essere riconosciuti...camaleonti, ecco.
vi sentite troppo artisti per concludere qualcosa e metterci la firma...

-uff...forse non mi piace discutere con te.

-...mm.

appunti.

salvezza, ripudio, orrore.
far parlare i personaggi con il movimento;
dare l'ambiente senza descrivere " cosa fa o com'è" per filo e per segno.
lasciare che l'immagine cavalchi l'onda ed il lettore insegua le pagine.

il coccodrillo come fa?

certezze non ce ne sono e la condizione rimane la stessa, che ce ne siano oppure no.
limbo sociale, incastrati senza rimedio.
boom babyyyyyy!!!

Shadow

correre in cambio di nulla . sai quanto sia inutile e non ne puoi far a meno, domande, giuste , sbagliate a che servono se sono troppe?

caos-buio-genesi

frottole, menzogne. pane per la tua mente.
ed il cuore rimane all'asciutto.
secco e disidratato di emozioni creative. annichilito.

echi lontani. quante ore passiamo nel vuoto per poi capire in un istante che non c'è più spazio per l'inutilità?
Quanti secondi volano, prima di rientrare nel nostro sarcofago di menzogne?
c'è una luce che scivola dentro di noi , illumina i cunicoli bui della nostra memoria, ma non illumina più di un secondo ogni verità, spingendoci di nuovo nel buio dell'ignoranza umana.

L'isola che non c'è.

"seconda stella a destra, questo è il cammino, poi dritto fino al mattino, non ti puoi sbagliare perchè quella è l'isola che non c'è. Ti prendono in giro se continui a cercare, ma non darti per vinto perchè chi ha già rinunciato e ti ride alle spalle, forse, è ancora più pazzo di te."

Edoardo Bennato